È stato innalzato a 3.000,00 euro il limite di esenzione fiscale e contributiva dei beni ceduti e dei servizi prestati anche per il 2023 – blog aggiornato alla circolare n.23/E-2023 dell’Agenzia delle Entrate.
Il beneficio è per i lavoratori dipendenti e per i titolari di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente con figli a carico (compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati).
Lo chiarisce la circolare n.23/E del 1° agosto 2023, con la quale l’Agenzia delle Entrate fornisce i necessari chiarimenti interpretativi sulle novità in materia di fringe benefit introdotte con il Decreto Lavoro n.48/2023, convertito nella Legge n.85 il 3 luglio 2023.
I lavoratori beneficiari dell’agevolazione sono:
i titolari di redditi di lavoro dipendente,
i titolari di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente (inclusi quindi anche i collaboratori coordinati continuativi co.co.co.)
e anche agli amministratori delle società. In questo caso l’erogazione di tali beni e servizi, o il pagamento/rimborso delle utenze domestiche, dovrà essere oggetto di delibera assembleare,
i lavoratori autonomi occasionali e
i tirocinanti.
I benefit corrisposti agli amministratori, in assenza di altro compenso, devono essere assoggettati a tassazione; mentre se l’amministratore risulta essere titolare di un compenso, anche di “modico importo”, si può beneficiare, nei limiti, dell’esenzione.
L’agevolazione, nella misura intera di 3.000,00 euro, spetta:
ad ogni genitore (3.000,00 più 3.000,00),
al titolare del reddito di lavoro dipendente e/o assimilato (co.co.co. e amministratori),
anche in presenza di un unico figlio,
purché il figlio sia fiscalmente a carico
e che lo sia al 31 dicembre dell'anno interessato.
Non è richiesto che il figlio sia a carico per intero; può quindi essere a carico, ad esempio, al 50% con l’altro genitore.
Spetta anche nel caso in cui il lavoratore non benefici della detrazione fiscale, ma abbia comunque figli fiscalmente a carico.
È importante l'avere figli a carico al 31 dicembre, ma lo è anche se solo potenzialmente a carico, poiché è stato chiarito che “qualora i genitori si accordino per attribuire l’intera detrazione per figli fiscalmente a carico a quello dei due che possiede il reddito complessivo di ammontare più elevato, ai sensi dell’articolo 12, comma 1, lettera c), del TUIR, la nuova agevolazione spetta a entrambi, in quanto il figlio è considerato fiscalmente a carico sia dell’uno sia dell’altro genitore. Il citato articolo 40 dispone, infatti, che, per beneficiare dell’esenzione, i figli debbano trovarsi nelle condizioni previste dall’articolo 12, comma 2, del TUIR e non che il genitore fruisca della relativa detrazione”; ad ogni modo, laddove se ne abbiano i requisiti, l’agevolazione spetta per intero a entrambi i genitori.
Ad esempio:
poiché per gli stessi si percepisce l’Assegno Unico e Universale (A.U.U.);
poiché i genitori si sono accordati per attribuire l’intera detrazione per i figli a carico a quello dei due che possiede un reddito complessivo di ammontare più elevato.
Nel rispetto dei limiti di fringe benefit di 258,23 euro – 1.000,00 per il 2024 – (art. 51, comma 3, TUIR) e 3.000,00 euro – 2.000,00 per il 2024 –, possono essere cirrisposti anche ad personam, in quanto non è previsto il requisito della generalità o categorie omogenee di lavoratori.
Il limite temporale di erogazione del fringe benefit è il 12 gennaio dell’anno immediatamente successivo, se si adotta il principio di cassa allargato – quindi per il 2023 si va al 12/01/2024.
SOLO per il limite dei 3.000,00 euro, sono comprese le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.
I lavoratori che ne hanno diritto devono rilasciare una dichiarazione con l’evidenza del codice fiscale del figlio/i a carico (vedi allegato “autocertificazione ai fini del fringe benefit a lavoratori con figli a carico”).
I figli, per essere considerati a carico, ai sensi dell’art.12, co.2 del TUIR, sono coloro che possiedono un reddito complessivo non superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili, elevato a 4.000,00 euro per i figli di età non superiore a 24 anni.
I datori di lavoro, per dare applicazione alla norma, dovranno dare preventiva informativa alle RSU laddove presenti.
Quali sono i beni ceduti e i servizi prestati esenti?
A titolo esemplificativo ma non esaustivo, i fringe benefit sono:
i regali e i cestini natalizi,
l’auto aziendale o, meglio, l’“auto ad uso promiscuo”,
i buoni pasto,
il telefono cellulare, il tablet, il PC o lo smartphone,
le ricariche telefoniche,
i fabbricati concessi in uso abitativo, senza obbligo di dimora e,
in particolare, l’abitazione in locazione, uso, comodato o foresteria,
le polizze e le assicurazioni sanitarie o sulla vita e
le polizze rischi extra professionali,
gli interessi su prestiti agevolati,
le borse di studio,
i buoni spesa e i buoni benzina,
i voucher o i buoni acquisto (ad esempio Amazon o Zalando). In questi casi, il riconoscimento di beni o la fornitura di servizi ad opera del datore avviene attraverso il rilascio di documenti di legittimazione (cartacei o elettronici), contenenti un valore nominale;
il pagamento o il rimborso delle utenze domestiche del servizio idrico, dell’energia elettrica e del gas naturale.
Il buono benzina, previsto dal D.L. n.5/2023 (legge n.23/2023), è solo per i lavoratori dipendenti del settore privato, è indipendente dal fringe benefit ed ha un valore massimo di esenzione fiscale, non contributiva, di 200,00 euro.
Sono comunque esclusi dal beneficio dei buoni carburante
i dipendenti pubblici,
i lavoratori a partita IVA,
i lavoratori autonomi occasionali,
i collaboratori (ad esempio, con contratto co.co.co. o amministratori non dipendenti)
e i soggetti percettori di redditi di lavoro assimilato (ad esempio, i tirocinanti).
Il “buono benzina” è relativo a benzina, gasolio, Gpl, metano e anche alle ricaricare delle auto elettriche; è richiedibile dalla ditta fino al 31/12/2023 ed è spendibile dal lavoratore dipendente entro il al 12/01/2024.
chiaro cosa si deve fare